
01 Feb Il “Vaso di Fiori” di Jan van Huysum
Il 2019 si è aperto col botto a Firenze, dove il direttore degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, ha pubblicato un appello chiedendo che la Germania restituisca al museo il Vaso di Fiori, un quadro del pittore olandese Jan van Huysum che fu rubato dai nazisti nel 1943. L’opera appartiene alle collezioni di Palazzo Pitti fin dal 1824, quando fu acquistato dal granduca lorenese Leopoldo II per la Galleria Palatina appena fondata e, in quanto tale, è legittima proprietà dello Stato italiano.
Il Vaso di Fiori, dopo essere stata trafugato, è stato ritenuto scomparso fino al 1991, in seguito all’unificazione della Germania e da allora diversi intermediari hanno tentato più volte di mettersi in contatto con le autorità italiane chiedendo un riscatto per la restituzione, fatto di per sé illecito.
Attualmente il quadro si trova presso una famiglia tedesca, che ha rifiutato le diverse richieste di restituzione da parte dell’Italia.
Il direttore Schmidt ha dichiarato che “per la Germania esiste comunque un dovere morale di restituire quest’opera al nostro museo: e mi auguro che lo Stato tedesco possa farlo quanto prima, insieme, ovviamente, ad ogni opera d’arte depredata dall’esercito nazista”.
In attesa di una risposta a riguardo da parte delle autorità tedesche, nella sala dei Putti di Palazzo Pitti è stato appesa una copia dell’opera in bianco in nero corredata dalla scritta “rubato” in più lingue.
Una presa di posizione netta quella del Direttore degli Uffizi, che non possiamo che condividere.[/vc_column_text]
Il Vaso di Fiori, dopo essere stata trafugato, è stato ritenuto scomparso fino al 1991, in seguito all’unificazione della Germania e da allora diversi intermediari hanno tentato più volte di mettersi in contatto con le autorità italiane chiedendo un riscatto per la restituzione, fatto di per sé illecito.
Attualmente il quadro si trova presso una famiglia tedesca, che ha rifiutato le diverse richieste di restituzione da parte dell’Italia.
Il direttore Schmidt ha dichiarato che “per la Germania esiste comunque un dovere morale di restituire quest’opera al nostro museo: e mi auguro che lo Stato tedesco possa farlo quanto prima, insieme, ovviamente, ad ogni opera d’arte depredata dall’esercito nazista”.
In attesa di una risposta a riguardo da parte delle autorità tedesche, nella sala dei Putti di Palazzo Pitti è stato appesa una copia dell’opera in bianco in nero corredata dalla scritta “rubato” in più lingue.
Una presa di posizione netta quella del Direttore degli Uffizi, che non possiamo che condividere.
Per l’Appello integrale del Direttore clicca qui.