
04 Dic Più Fundraising Più Cultura – “Adesso occorre passare dal dire al fare”
“Il programma Più fundraising Più cultura ha prodotto – anche nella III edizione 2022 appena conclusa – indicazioni chiare e concrete su cosa occorre fare a tutti i livelli per favorire la crescita del fundraising e quindi la sostenibilità del nostro sistema culturale, indicazioni sulle quali oltre al consenso di fondazioni, aziende, organizzazioni e istituzioni culturali, professionisti del settore, si registra un’apertura “non retorica” da parte dei rappresentanti politici di governo e dell’opposizione che sono intervenuti all’evento”. Lo ha dichiarato Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Fundraising di Roma al termine della sessione conclusiva.
Occorre adesso “passare dal dire al fare” seguendo tre direttrici:
- quella culturale, creando una visione comune tra tutti gli attori che permetta di avere una unità di intenti per rispondere al grande bisogno di fundraising espresso dal mondo culturale, soprattutto investendo sulla formazione del personale delle istituzioni pubbliche e aprendo ai prossimi bandi del Ministero alla figura di fundraiser, manager, esperti di marketing e comunicazione
- quella amministrativa, con l’estensione dell’art bonus alle organizzazioni private, una revisione del 5 e del 2 per mille, l’istituzione di un “Dono Pa” che affianchi il Pago Pa, un’autonomia gestionale e contabile delle istituzioni culturali sempre più diffusa
- quella politica, dando vita ad un Osservatorio sul fundraising culturale, un organismo operativo che sotto l’egida del Ministero (o di ALES), sia in grado di coinvolgere in un programma comune tutti gli stakeholder garantendo ricerca, sperimentazione, progettazione di norme e provvedimenti, monitoraggio
“Concretezza e visione: sono le due parole chiave che emergono da questa edizione. Siamo felici che, a un anno di distanza, si stia fattivamente ragionando su alcune proposte emerse da questo programma. Anche alla luce delle dichiarazioni del Ministro, siamo fiduciosi che a breve si potranno concretizzare misure centrali per il fundraising nel nostro Paese a cui anche il mondo delle imprese, delle fondazioni e delle associazioni sapranno certamente dare il loro contributo” sottolinea Riccardo Tovaglieri di Patrimonio Cultura.
Aggiunge Niccolò Contrino, sempre di Patrimonio Cultura: “Alcune misure ulteriori a quelle menzionate oggi dai rappresentanti politici e a quelle presentate dal Ministro sarebbero particolarmente utili (e relativamente di semplice attuazione) per promuovere la cultura del fundraising. Un esempio è l’abbinamento alle Giornate gratuite di apertura dei Musei e dei luoghi d’arte di proprietà statale, allo scopo di sensibilizzare il largo pubblico al dono per la cultura, come già avviene in altri Paesi europei, con donation box fisiche e virtuali e con una campagna di comunicazione dedicata”
“Prendo atto che la nostra proposta di istituire l’Osservatorio per il fundraising culturale che monitori i provvedimenti più urgenti abbia registrato l’attenzione dei rappresentanti delle forze politiche di governo e di opposizione intervenuti all’evento – conclude Massimo Coen Cagli – Come professionisti del fundraising, siamo pronti ad attivarci in tal senso chiedendo al Ministero e alle Commissioni parlamentari competenti di renderle operative, anche attraverso una specifica Audizione tecnica”.